Un po' di storia
Lo spazzacamino è un mestiere secolare: secondo qualcuno, esisteva già nel VI secolo avanti Cristo. Le prove consisterebbero in alcuni disegni trovati su vasi greci risalenti a quell’epoca. Di sicuro, però, gli spazzacamini erano presenti nel Medioevo: a Firenze c’era Lorenzo il Magnifico quando, durante il periodo del carnevale, si mimava la filastrocca nota come Canto degli Spazzacamini.
Allo stesso periodo risalgono poi gli affreschi raffiguranti numerose case con camino. Una prova ben documentata dell’esistenza degli spazzacamini la si ha, invece, all’inizio del Seicento: si tratta di un editto del 1612 con cui veniva concesso loro di vendere ai clienti oggettini di poco valore. Un modo, riportano le cronache, per premiare l’onestà di quel piccolo spazzacamino vigezzino che, calatosi per caso nel camino sbagliato, finì con lo svelare un complotto ordito ai danni del re di Francia Luigi XIII.
Una tradizione consolidata di “spazzacamini” si ha per l'appunto nella Val Vigezzo. Da quella zona, a partire dal 1500 (e fino agli anni Cinquanta del secolo scorso) emigrarono migliaia di piccoli spazzacamino. La loro destinazione era Milano o la vicina Svizzera, ma spesso finivano anche in sperduti (e gelidi) paesini di montagna. Sfruttati e malnutriti, erano bambini spesso ricompensati con quanto bastava alla mera sopravvivenza. Costretti all’obbedienza per evitare di morire di fame, speravano nell’aiuto dei clienti, che talvolta donavano loro pasti caldi e qualche abito nuovo.
Per ricordare e onorare questa figura, la Val Vigezzo organizza annualmente un raduno internazionale che attira turisti e curiosi da tutta Europa. In più, nel 1983 fu inaugurato nel comune piemontese di Santa Maria Maggiore (provincia di Verbano-Cusio-Ossola) un Museo dello Spazzacamino, luogo che i curatori definiscono «un’assoluta novità di approccio ad un tema storico-sociale».
Oggi il lavoro dello spazzacamino è cambiato moltissimo, soprattutto con l’avvento della tecnologia e che ha permesso l’affermazione di una nuova professionalità. Complice l’arrivo dei moderni sistemi di riscaldamento, come pure l’invenzione di nuovi dispositivi per la pulizia, lo “spazzacamino” è diventato responsabile del controllo dell’intero impianto fumario, di cui deve garantire efficienza e tenuta. La scovolatura dei condotti avviene dopo una preventiva videoispezione, e attraverso spazzole automatiche che variano per materiale, durezza e forma. Non più bimbi dalle facce scure quindi, ma professionisti equipaggiati con tutti i possibili comfort tecnologici.